






Il cortometraggio nasce da un lungo studio fatto sulla relazione tra arte e follia. In questo caso la scrittura e il disturbo bipolare. Quest’ultimo altera la percezione delle cose per una persona che ne è affetta, per questo, nel video è centrale il tema del colore, una metafora e personificazione delle emozioni umane.
L’idea è quella di far percepire allo spettatore il senso di continuo cambiamento, partendo dagli sbalzi temporali dei diversi flashback, attraverso la voce e soprattutto il colore.
L’idea è quella di far percepire allo spettatore il senso di continuo cambiamento, partendo dagli sbalzi temporali dei diversi flashback, attraverso la voce e soprattutto il colore.
Caleidoscopio ha vinto come miglior montaggio al "Varese Film Festival" e come miglior sound design e miglior opera prima al "Corle Indipendent Film Festival".